2 - Amore, zucchero e caffè

Lady B
Classe: IV 

Olivia stava aspettando ormai da tre quarti d'ora alla caffetteria in stile provenzale all'angolo. Teneva fra le dita affusolate una tazza fumante di caffè e guardava il suo riflesso sul piccolo specchio nero. Era passato molto tempo dall'ultima volta che era entrata in quel bar...tre anni. Da tre anni la sua strada e quella di Peter si erano separate, ognuno all'inseguimento del proprio sogno. Lei una scrittrice e lui un fotografo. Il destino li aveva però fatti rincontrare. Era capitato all'inaugurazione dell'ultimo libro di Olivia.

Era una calda giornata di giugno, dopo numerose conferenze Olivia sentiva il bisogno di concedersi una pausa. Sgattaiolò fuori dalla sala adibita alla conferenza e iniziò a gironzolare per l'edificio. Era una vecchia torrefazione di caffè messa a disposizione della casa editrice. Entrò in una piccola stanza dove all'interno vi era un bancone con una macchina da caffè, di come quelle che si vedevano nei bar più moderni. Sorrise pensando alla sua vecchia caffettiera che tante volte le aveva tenuto compagnia durante gli studi universitari, il gorgoglio del caffè che viene su le dava un senso di tranquillità. Osservò le foto ingiallite che abbellivano le pareti spoglie. Una in particolare catturò la sua attenzione : rappresentava un gruppetto di persone sorridenti, forse una famiglia, di fronte ad una tostatrice. Vi erano anche due bambini di cui uno aveva i capelli arruffati, gli occhi vispi, un sorriso sghembo e...un'aria famigliare. Olivia si voltò verso la scrivania e, spinta dalla sua solita curiosità, frugò nei cassetti. Risultarono tutti chiusi a chiave tranne l'ultimo. Soddisfatta, lo apri. Era pieno zeppo di rullini fotografici, riviste di football, cartoline mai scritte e diversi libri. Deglutì. Erano tutti suoi, dal primissimo che aveva iniziato a scrivere l'ultimo anno di università sino al più recente. Ne prese uno in mano ma appena lo sollevò una fotografia uscì dal libro. Ebbe un tuffo al cuore. Erano lei e Peter prima di quel brutto litigio e della partenza di lui.

«Liv»

Appena sentì quella voce fece cadere la fotografia. Peter la stava fissando dalla porta, la voce quasi un sussurro.

«Cosa ci fai qui?» Riuscì solo a dire Olivia

A Peter sfuggì un sorriso, «Questa è l'azienda della mia famiglia» ma appena vide i libri e la fotografia tornò serio.

«Non ho mai smesso di pensare a te, a noi, Liv»

«Te ne sei andato senza dirmi niente e non mi hai più cercata, come posso crederti?»

Le lacrime iniziarono a rigarle le guance. Peter la prese tra le braccia e le promise che non si sarebbero mai più separati, che era stato un vigliacco, che l'amava.

La porta a vetri del bar si aprì e, con sollievo di Olivia, Peter entrò. La baciò sulla fronte e si scusò per il ritardo. Dopo essersi seduto e aver ordinato pancakes, tolse la tazza di caffè dalle mani di Olivia e le prese fra le sue. Lei lo guardò felice con il cuore pieno di speranze per il loro futuro e sul palato il retrogusto speziato del suo caffè preferito...

 

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